EXPO Della Lettura

EXPO Della Lettura #5

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Ave gente!

Come state?

E’ venerdì ed è ora di intervistare una nuova persona.

Grazie al passaparola e alla condivisione dei post precedenti, una persona si è fatta avanti e si è sottoposta a questa tortur…ehm, intervista.

Lei è Ophelia. Purtroppo non ho avuto l’occasione di conoscerla molto, ma la ringrazio vivamente per aver partecipato e spero che, con la continua condivisione delle interviste, piano piano ci sia sempre più gente che si fa avanti.

Ora lascio spazio a lei e a cosa ha da dirci, che dite?

Ladies and Gentlemen.

Madame e Monsieur.

Signore e Signori.

Ecco a voi….

WHITEOPHELIA

(Applausi, grazie)

Nome (Nickname): WhiteOphelia

Età: Anagraficamente? Tra i venti ed i trenta – ma rimango una diciassettenne dentro

Professione: aspirante scrittrice e collezionatrice di tè e cianfrusaglie vintage

Passioni (oltre a leggere): scrivere, dipingere,  bere tè, ascoltare power ballads sdraiata per terra e fotografare paesaggi notturni ascoltando i capricci di Paganini.

 

Piccola introduzione di te stessa:

Sono nata un sabato mattina d’inoltrata primavera; cresciuta a pane e rock ‘n’ roll, sono divenuta un’adulta – o quasi – eccentrica ed indipendente. Ho sempre amato l’ignoto, il mistero e tutto ciò che è inspiegabile alla scienza ma ha fondamenta e spiegazioni nella magia. Sono stata una ginnasta per due terzi della mia vita ed ho trascorso i restanti a praticare ogni sport possibile ed immaginabile. Amo viaggiare, conoscere nuove culture ed etnie, ed adoro i luoghi abbandonati e decadenti. Credo d’essere un “old soul”, vissuta sicuramente nell’Inghilterra Vittoriana. Sono fissata con le lingue straniere – per ora mi limito a parlarne quattro, ma l’oriente è la mia prossima tappa.
Adoro i gatti e il mio progetto di vita è quello d’acquistare una casetta tra la natura – in un bel bosco – circondarmi di gatti, dispense piene di tè e tisane e vivere a mollo nella vasca da bagno in giardino, con vista sul fitto degli alberi ed un bel libro tra le mani.

 

Grazie per aver partecipato a questa iniziativa. Come ci si sente ad essere intervistati?

Piuttosto… eccitati. È bello aver la possibilità di raccontare qualcosa su se stessi quando, nella vita di tutti i giorni, ed in una società piuttosto conformista, si fa fatica a distinguersi in base al proprio io.

In tutto questo tempo che hai letto libri, hai mai pensato di scrivere un libro? (Perché si? O perché no?)

È praticamente il mio sogno. Ho scritto il primo libro a nove anni; l’ho corredato di disegni e l’ho fatto rilegare per poi regalarlo alla biblioteca della mia scuola elementare. Tecnicamente, il libro è ancora lì – memoria delle manie di grandezza delle quali ero affetta già in tenera età.
Al momento, ho in attivo una quadrilogia della quale ho scritto il primo libro – completo – il principio del secondo e l’ultimo capitolo del quarto – già, sono coerente.

Chi è la tua autrice preferita? Il tuo libro preferito?
Il mio autore preferito in assoluto è Shakespeare, ma lui tendo a catalogarlo come “muso ispiratore”. Maxence Fermine, con la sua narrativa poetica, è il primo nome della lista; il suo “Neve” è, infatti, anche il mio libro preferito.

Che genere di libri leggi? E come scegli i libri?

Leggo un po’ di tutto, ma tendo sempre a scegliere libri di genere gotico o con personaggi/creature, tematiche ed/o ambientazioni che riprendano la letteratura gotica. Amo molto la letteratura giapponese e, soprattutto, la sua poesia. Se, poi, mi regalate un libro sull’esoterismo – sia questo un saggio storico, una novella, un romanzo od un libro New Age – mi fate sempre molto, molto felice.
I libri mi colpiscono in modo strano. Non è la copertina a stregarmi per prima, come non è la trama o le recensioni; quando entro in biblioteca od in libreria, seguo il flusso d’energia, diciamo così. Mi sono sempre sentita “chiamare” dai miei nuovi acquisti.

Ti sarà capitato di leggere più libri in contemporanea. Qual è stato il numero massimo di libri letti?

Tanti! Ho il vizio di leggere sempre più libri contemporaneamente, tranne quando mi fisso con una saga – sono capace di comprare l’intera saga e, prima ancora di leggere la prima pagina del primo volume, ho già letto l’ultimo capitolo del volume conclusivo – per poi odiarmi con tutta me stessa. Credo sia un disturbo ossessivo-compulsivo, uh.
Tornando alla domanda, credo non più di dieci. Ricordo di averne iniziati nove nella stessa settimana, quindi sì, non più di dieci.

Tra gli ultimi libri letti, quali consiglieresti da leggere assolutamente?

Un libro che consiglio assolutamente è “Il violino nero” di M. Fermine – consiglio tutta la trilogia dei colori, ma sono di parte, poiché amo questo scrittore; “The Mistletoe Bride and Other Haunting Tales” di Kate Mosse è un libro che ho adorato. L’ho trovato per caso mentre girovagavo per Waterstone’s a Coventry e tutto del libro mi ha attirata: la copertina, le critiche, il titolo, i colori… Aveva una bella energia.

Invece, tra tutti i libri letti nella tua vita, quale ritieni sia leggibile da chiunque? Nel senso, che andrebbe bene per chi legge solo romance e per chi legge solo horror. Un libro per tutti.

Harry Potter tutta la vita. Nessuno può scampare alla meraviglia che è Harry Potter, in grado di mettere d’accordo ogni lettore di ogni fascia d’età e gusto.

La storia di un libro è mai riuscita a influenzare la tua vita? Se l’ha fatto, l’ha fatto nel bene o nel male?

Mi capita sempre, a dire il vero. I libri sono per me custodi d’insegnamenti di vita. Non c’è storia che non lasci un po’ di sé e che non prenda un po’ di te stessa. Ogni volta che chiudo un libro, ho sempre imparato qualcosa e da quel qualcosa cambia – magari anche impercettibilmente – la percezione che ho di me stessa, degli altri e della vita. Quindi sì, mi è capitato sia nel bene che nel male, che un libro mi abbia influenzato.

Tanti libri vengono trasformati in film o telefilm. Qual è stata la migliore e la peggiore versione cinematografica o televisiva secondo te? E quale vorresti realizzassero?

Dunque, quando uscì “Twilight” negli Stati Uniti, un’amica me lo fece leggere sapendo della mia passione per le creature notturne. I libri, seppur semplici e senza pretese, piacquero molto alla me adolescente e la versione che ne venne fatta al cinema, sinceramente, mi fece rimanere parecchio male – nulla togliere agli attori, ma il mio Edward Cullen non c’entrava nulla con quello cinematografico, per non parlare, poi, della lentezza del film, delle scene banali e dei tagli.
Di una cosa, però, devo ringraziare i produttori: Jasper Whitlock – mi rifiuto di chiamarlo Hale o Cullen, lui è un Whitlock –  è molto più affascinante nei film!
Anche “The Secret Circle”, a dire la verità. I libri non mi erano dispiaciuti, ma il telefilm mi ha delusa moltissimo – troppi, troppi tagli ed una trama che non ha nulla del libro, nemmeno uno spunto.
Un film che vedo meglio del libro, invece, è “Memorie di una Geisha”. Ho amato molto il risultato visivo del film e le musiche scelte mi hanno trasmesso così tante emozioni da superare la bellezza del libro.
Quali vorrei realizzassero? Mmh… La mia quadrilogia? A parte gli scherzi, mi è dispiaciuto non vedere la realizzazione della serie “Shadowhunters” – so che faranno un telefilm, ma i libri avrei voluto vederli in versione cinematografica e con gli attori scelti per il primo film – Jamie Campbell Bower non ha nulla a che vedere con questo mio pensiero.

Dei libri che hai letto, quale personaggio vorresti essere? 

Hermione Granger, ma divorzierei all’istante da Ron Weasley, sia ben chiaro! Dopotutto, Draco mi aspetta…

Quale è stato il peggior libro che hai letto? E il migliore?

Il peggiore libro che abbia mai letto è stato “The Fault in Our Stars”. Non mi è piaciuta la trama di per sé – seppur mi abbia dato molti spunti su cui riflettere – , ma ho trovato carente lo stile ed il lessico. Ho fatto davvero fatica a finirlo – i dialoghi in stile “tema di quinta elementare”, poi, sono stati il colpo di grazia.
Il migliore libro che abbia mai letto è, invece, “Black Friars – L’ordine della spada”. Trovo lo stile di Virginia de Winter davvero molto, molto interessante. È poetico nelle sue descrizioni, ampio e complesso ma leggibile con passione e senza sforzi. A volte lo trovo un pochino eccessivo nei suoi mille aggettivi e pagine e pagine di descrizioni – lo so, sembrerà una contraddizione, ma a volte si necessita di dialoghi! – ma capita giusto qua e là durante la lettura. Mi è piaciuta la trama – così come i seguiti – ma ciò che mi ha colpito di più è l’ambientazione. I personaggi, anche, sono davvero ben caratterizzati, con un bel sviluppo psicologico.

Mentre leggevi un libro, ti è mai capitato di pensare ad un ipotetico cast? Se si, di quale libro?
No, mai. Il bello dei libri è il poter usare la propria fantasia. Creare e plasmare i personaggi, seppur seguendo linee guida dettate dagli autori, è metà della bellezza che troviamo nella lettura. È la fantasia che nasce, cresce e si trasforma a rendere meravigliosa la lettura stessa. Cedere il posto a dei volti di attori è un sacrilegio!

Penso che avrai almeno un autore preferito, o anche più. Ti è mai capitato di andare in libreria, o ordinare su Amazon, un suo libro senza mai aver letto la trama o di saper ben poco della trama?

Sono un topo da biblioteca fissata con le ricerche – sapere, sapere, sapere. Anche se ho la tosse. Mi viene un puntino rosso sul braccio? Forum di medici, risposte su Yahoo e Wikipedia a go-go- Quindi, no, non mi è mai capitato di acquistare su Internet a scatola chiusa, senza avere almeno mille dettagli. Tendo sempre a fare ricerche prima di acquistare su Internet; se sono fisicamente in libreria, allora è un altro paio di maniche. Lì vado a percezioni, ad energia; ciò che mi colpisce, che “mi chiama” è da acquistare, indipendentemente da… qualsiasi fattore.

Devi traslocare. Hai tutti i libri in uno scatolone e si rompe una tubatura dell’acqua che allaga la casa, bagnando lo scatolone con i libri. Quale libro vorresti che si salvasse più di tutti?

Totalmente impossibile che lasci i miei libri vicino a fonti così pericolose ed all’interno di un contenitore così poco affidabile – fidati, sono da ricovero.  Se proprio dovessi scegliere, però – e sarebbe in caso di “vita o di morte” sicuramente – salverei la mia edizione ottocentesca del “Venus and Adonis” di Shakespeare acquistata ad una bancarella dell’antiquariato a Londra. Solo vederlo mi fa battere il cuore.

Devi regalare un libro. Come lo scegli? In base al gusto della persona a cui lo devi regalare, le chiedi che libro regalarle o le regali il tuo libro preferito?

Domanda difficile. Sono molto riservata – nonostante io soffra di diarrea linguistica quando si parla di libri – quindi faticherei a regalare un libro che è la chiave della mia anima e della me stessa più nascosta; diciamo, però, che potrei regalare il mio libro preferito ad una persona speciale, senza che questa sappia che quel libro sia il mio preferito; poi, in base alla sua reazione, potrei – forse – raccontarle il mio segreto.
Tendenzialmente, però, cerco di regalare libri che seguano il gusto della persona a cui lo regalo – a meno che tu sia mia sorella o la mia migliore amica –  in quel caso ho il dovere di salvarvi da voi stesse e dalle pessime scelte in fatto di libri ed educarvi.

Prima di concludere facciamo il ‘Momento Marzullo’. Si faccia una domanda e si dia una risposta

Se potessi tornare indietro nel tempo, che epoca vorresti visitare?
L’ottocento in Inghilterra – abiti meravigliosi, uomini-dandy raffinati e la cultura romantica nel suo splendore; Jack the ripper, Sherlock Holmes, il Tower Bridge in costruzione, ed i racconti gotici ad episodi nei quotidiani.

 

Voglio farvi notare una cosa. Con queste interviste si può vedere come i gusti letterari cambino di persona in persona. Nelle precedenti interviste, molte hanno messo “Colpa delle stelle” come romanzo preferito, mentre Ophelia l’ha messo come libro che non le è piaciuto. Segno che è veramente tutto soggettivo e che non è sbagliato.

Anche da queste piccole cose bisogna imparare che ognuno ha un suo gusto e che bisogna rispettarlo. Se lo si facesse anche quando qualcuno esprime parere contrario nelle recensioni, non morirebbe nessuno. Non scherzo. Non muore nessuno se si ha pareri diversi. Perciò, quando leggete recensioni o pareri su libri diversi dai vostri, non aggredite e nemmeno linciate in piazza pubblicamente perchè oggi siete voi i carnefici (si, carnefici), domani voi sarete le vittime e i carnefici saranno altri. State attenti. Se fate i carnefici in gruppo, quel giorno che voi sarete le vittime, non è detto che il gruppo vi difenderà.

Accettate che le persone abbiano idee diverse dalle vostre. Siamo un mondo composto da 7 MILIARDI DI PERSONE, quindi 7 MILIARDI DI CERVELLI INDIPENDENTI CHE PENSANO. Poi si potrà avere opinioni comuni o simili, ma non per questo va linciato chi l’ha diversa da voi.

 

Dopo questo delirio, vi saluto.

Noi ci vediamo settimana prossima con un nuovo ospite.

Buona giornata!

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