Ave gente!
Come state?
Eccoci qui con un’altra intervista.
L’ospite di oggi si chiama Chiara, legge e pensa troppo. Lei è la proprietaria del sito Chiaraleggetroppo, sito che vi consiglio di seguire.
Come l’ho conosciuta? Allora iniziamo a dire che prima ho conosciuto la sua pagina Facebook per caso. La prima cosa che ci ha unite è stata la saga Shadowhunters. Entrambe la stavamo leggendo e, i suoi commenti durante la lettura, mi hanno portato a interagire con lei. Un commento tira l’altro, idee scambiate su personaggi e sulla nuova versione del primo libro del telefilm, mi hanno permesso di conoscerla. E’ stata lei a farmi vedere Sebastian Morgenstern sotto una luce diversa. Matto rimane matto, però è un cattivo con i fiocchi. Un cattivo perfetto che rimane fedele alla sua idea, non vacilla, va avanti come un panzer senza permettere a nessuno di impedirglielo. E’ posseduto da forze cattive ma, la fine del sesto libro con una scena strappalacrime e stupenda, ti fa piacere Sebastian sempre di più.
Ora attendiamo entrambe di vedere cosa combineranno con questo nuovo cast. Già ho visto che l’attrice che farà Clary ha i capelli tendenti all’arancione. Ma Clary non ha i capelli rosso scuro? Va bene tutto, però se vi attenete di più al libro mi fate un favore.
Lascio spazio a Chiara e alla sua intervista.
Ladies and Gentlemen.
Madame e Monsieur.
Signore e Signori.
Ecco a voi….
CHIARA!
(Applausi, grazie)
Nome: (Nickname) Chiaraleggetroppo
Età: 26
Professione: studentessa/tirocinante/blogger a tempo perso
Passioni: (oltre a leggere) la corsa, il riporto – ma non quello dei capelli, la disciplina retriever! -, la pizza e il caffè.
Contatti:
Sito: http://chiaraleggetroppo.wordpress.com/
Facebook: https://www.facebook.com/chiaraleggetroppo/timeline?ref=page_internal
Twitter: @maistatachiara
Pinterest: https://www.pinterest.com/chiarabearzi75/
Piccola introduzione di te stessa:
Sono Chiara, triestina importata in quel di Forlì.
Sin da piccola ho sempre preferito tenere il naso tra le pagine di un libro all’essere circondata da persone e adesso, a venticinque anni suonati, mi si può riassumere in una frase: parlo poco, penso tanto, leggo troppo. Un po’ come mi capita di fare con il cibo, anche in abito accademico ho assaggiato un po’ di tutto.
Del liceo scientifico ricordo una serie di imbarazzanti risultati in matematica e fisica e un professore che mi ha insegnato l’amore per la filosofia, uno dei motivi per cui ho portato a casa una laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali dopo aver pescato da un cassetto troppo affollato di sogni quello di lavorare nell’ambito dei diritti umani.
Accantonata questa utopia, ho deviato i miei passi verso la facoltà di Mass Media e Politica, coltivando la forte convinzione di poter bussare timidamente alla porta di quello che, a conti fatti, è il vero grande amore della mia vita: la carta stampata. Lungo la strada, però, mi sono ritrovata innamorata dei social media, con il risultato che, ad oggi, ho la testa piena di tante idee e tra le mani niente più della mia convinzione che, bene o male, una di queste prima o poi prenderà forma.
Nell’attesa, gestisco un blog dove parlo dei troppi libri che leggo, twitto in maniera compulsiva, instagrammo il mio cane – il cibo, beh, preferisco mangiarlo – e faccio diventare scemo il mio coinquilino nel tentativo di convincerlo che la vitamina C sta nelle arance, e non nelle Golia.
Grazie per aver partecipato a questa iniziativa. Come ci si sente ad essere intervistati?
Vorrei poter dire di essere tranquillissima, ma la verità è che quando si tratta di parlar di me tendo inevitabilmente ad agitarmi… e poi non ho ancora smesso – e spero non succeda mai – di emozionarmi quando sono coinvolta da qualcuno in progetti interessanti. Quindi, ecco, agitata ed emozionata, ma anche felice di essere qui a dirlo.
Io intervisto te ora e penso ti sia capitato di intervistare o porre domande a qualche autrice. Come trovi le domande giuste da porre?
Mi è capitato, in effetti. E ogni volta è uno stress non indifferente, perché ti senti addosso la pressione e la paura di fare la domanda sbagliata o sembrare banale – col senno di poi, alla luce delle mie (poche) esperienze, sono giunta alla conclusione che le domande giuste vengono da sé, assecondando quelle che sono le curiosità e le inclinazioni di chi le pone. È inevitabile che, preparandosi all’intervista, non sorga qualche curiosità che si ha proprio bisogno di soddisfare: in un certo senso si tratta di conoscere un’altra persona, niente di più e niente di meno.
Se ti capitasse l’occasione unica e irripetibile di intervistare un’autrice o autore, chi sarebbe?
Ho avuto l’incredibile onore e fortuna di fare qualche domande a Jennifer Niven, da poco arrivata in Italia con il suo Raccontami di un giorno perfetto, ma se dovessi scegliere un’autrice da intervistare, sarebbe Maggie Stiefvater. Probabilmente finirei col fissarla imbambolata tutto il tempo, per poi passare a una fase di squittii inarticolati – nella mia più rosea previsione riuscirei a dirle che la amo e che non smetterò mai di ringraziarla per come scrivere, ma niente di più. Però si, sarebbe lei.
Com’è nata l’idea di aprire un sito? Qualcuno ti ha consigliato di aprirlo?
Ho sempre avuto blog, dal primo momento in cui mi sono approcciata ad internet, perché prima di quelli tenevo dei diari cartacei. L’abitudine radicata allo scrivere è una cosa che mi è sempre appartenuta e il fatto di parlar di libri… beh, ho semplicemente colto due piccioni con una fava.
In tutto questo tempo che hai recensito libri e letto libri, hai mai pensato di scrivere un libro? (Perché si? O perché no?)
Ci ho pensato, ogni tanto ci penso ancora, ma manco della costanza per poterlo fare davvero. Scrivere una recensione è un conto, scrivere qualcosa da recensire un altro… non è qualcosa alla mia portata, non in questo momento.
Chi è la tua autrice preferita? Il tuo libro preferito?
Il mio libro preferito di sempre, in assoluto, è “Cent’anni di solitudine”, di Marquez. Per il resto sono di gusti volubili, mi piacciono troppe cose (troppi stili, troppi autori) per poterne scegliere uno soltanto.
Che genere di libri leggi? E come scegli i libri?
Leggo un po’ di tutto, ma è da un po’ di tempo che prediligo gli Young Adult – mi nascondo dietro la scusa che leggo fin troppi libroni per l’università, ma in realtà son fermamente convinta che la letteratura per ragazzi possa sorprendere in infinite maniera, andando a colpire i nervi scoperti anche di chi ragazzo non lo è più. Quanto alla scelta dei libri… ahimè, la copertina fa il 90% della mia scelta.
Ti sarà capitato di leggere più libri in contemporanea. Qual è stato il numero massimo di libri letti?
Non più di tre, e anche così la fatica è terribile. Ammetto di non avere più l’elasticità per poter star dietro a più di un romanzo alla volta, motivo per cui cerco di evitare sovrapposizioni di ogni sorta.
Tra gli ultimi libri letti, quali consiglieresti da leggere assolutamente?
“Per una volta nella vita”, di Rainbow Rowell. Perché abbiamo tutti bisogno di ricordarci che siamo perfettamente in grado di salvarci da solo, se davvero lo vogliamo.
Invece, tra tutti i libri letti nella tua vita, quale ritieni sia leggibile da chiunque? Nel senso, che andrebbe bene sia per chi legge romance e sia per chi legge horror. Un libro per tutti.
Domanda difficile. Onestamente non ne ho idea, probabilmente la saga di Harry Potter!
La storia di un libro è mai riuscita a influenzare la tua vita? Se l’ha fatto, l’ha fatto nel bene o nel male?
Di nuovo, Harry Potter. Sarà che ci sono cresciuta assieme, sarà che ho sempre vissuto la rilettura di quelle pagine come una specie di ritorno a casa, ma sono pochi i libri che hanno avuto su di me un’influenza altrettanto grande. È difficile riuscire a spiegare perché, forse è stata solo una fortuna sfacciata mischiata ad un tempismo eccezionale, ma ho iniziato “La pietra filosofale” che ero una bambina, per poi ritrovarmi adulta nel momento in cui ho finito “I doni della morte”. J.K. Rowling ha scandito la mia adolescenze, mi ha tenuta per mano negli anni più difficili che un essere umano possa affrontare e non c’è ombra di dubbio che questo abbia avuto su di me un’influenza immensa – specie alla luce dei messaggi racchiusi nella Saga, tutt’altro che banali o scontati.
Tanti libri vengono trasformati in film o telefilm. Qual è stata la migliore e la peggiore versione cinematografica o televisiva secondo te? E quale vorresti realizzassero?
“Il Signore degli Anelli” vince a mani bassi il premio per miglior trasposizione carta-pellicola, mentre “Delirium” vince quello per peggior adattamento a telefilm.
Dei libri che hai letto, quale personaggio vorresti essere?
Domanda difficile. Ci sono giornate in cui vorrei essere chiunque, solo per avere la certezza di arrivare ad un certo punto e poter stringere un doveroso lieto fino tra le dita – un motivo che è un po’ un imbroglio, in effetti. La verità è che non vorrei essere nessun personaggio, mi va bene essere me. Al limite vorrei somigliare un po’ di più a qualche personaggio, soprattutto quelli brillanti, dalla personalità luminosa e le risposte che tolgono il fiato. Un po’ di Hazel (“Tutta colpa delle stelle”), un po’ di Lennie Walker (“The sky is everywhere”), un po’ di Cathy (“Fangirl”), un po’ di Eleonor (“Per una volta nella vita”)… un po’ di ciascuno, ma senza mai perdere me stessa.
Quale è stato il peggior libro che hai letto? E il migliore?
Non c’è un libro peggiore, ci sono invece libri che per qualche motivo non mi sono piaciuti. E, allo stesso modo, non ho un libro migliore ma un elenco di libri che mi sono piaciuti moltissimo. Chiedermi un giudizio così drastico sui libri è un po’ come chiedermene uno sulle persone – “qual è la persona peggiore che tu abbia mai incontrato?” -, non esiste una risposta unica e definitiva. Quindi, in tutta onestà, non so valutare.
Mentre leggevi un libro, ti è mai capitato di pensare ad un ipotetico cast?
Ovviamente! Nello specifico, leggendo “Raccontami di un giorno perfetto”, avevo costantemente in mente il volto di Bob Morley per Finch e non c’è ragione che tenga: per me sarà sempre e solo lui.
Penso che avrai almeno un autore preferito, o anche più. Ti è mai capitato di andare in libreria, o ordinare su Amazon, un suo libro senza mai aver letto la trama o di saper ben poco della trama?
Lo faccio costantemente, sono poche le volte che dedico alla sinossi tutta la mia totale attenzione, specie se il libro è stato scritto da un autore che già so di amare alla follia. Raramente son rimasta delusa, c’è da dire che ho avuto una gran fortuna!
Devi traslocare. Hai tutti i libri in uno scatolone e si rompe una tubatura dell’acqua che allaga la casa, bagnando lo scatolone con i libri. Quale libro vorresti che si salvasse più di tutti?
CATASTROFE! Che cosa crudele da immaginare, ma si può? Ovviamente spererei di trovarli tutti intatti, ma dovendo proprio scegliere… la Saga di Harry Potter, possibilmente “Il Calice di fuoco”.
Devi regalare un libro. Come lo scegli? In base al gusto della persona a cui lo devi regalare, le chiedi che libro regalarle o le regali il tuo libro preferito?
Dipende dalla persona, da che tipo di lettore è. Ci sono libri che, mentre li leggo, mi fanno venire in mente in maniera spontanea le persone a cui potrebbero piacere. Allo stesso modo ci sono persone che, mentre ci parlo, mi fanno pensare ad un libro. Tendenzialmente tendo a regalare quello che mi piace, cercando di adattarmi alla persona che poi dovrà leggere a sua volta.
Prima di concludere facciamo il ‘Momento Marzullo’. Si faccia una domanda e si dia una risposta.
“Pensi che Ilaria ti perdonerà mai per il ritardo con cui le hai inviato le risposte a questa intervista?”
“Non lo so, ma ci spero tantissimo!”
Ovvio che ti perdono Chiara! Che domande!
Spero che vi sia piaciuta perchè a me è piaciuta molto come intervista.
Noi ci vediamo settimana prossima con un altro ospite. Chissà chi sarà! Non lo so nemmeno io!
Se conoscete qualcuno che voglia partecipare, ditegli di contattarmi via messaggio in pagina che gli invio l’intervista e di specificare se per BLOGGER o LETTORE.
Grazie Chiara per aver partecipato e a voi per aver letto.
Vi auguro buona giornata!